COSTRUISCI LA TUA STRADA®

Il ciclo del riciclo

I rifiuti possono trasformarsi da scarto a risorsa


Scarpe sportive, palline da tennis e padel, camere d’aria e pneumatici di biciclette, vengono raccolti e riciclati con il progetto esosport per essere riutilizzati e trasformati presso il nostro impianto “Amato Cannara” in pavimentazioni per parchi giochi e piste di atletica.

Il giardino di BETTY®

La solidarietà si coniuga con il rispetto dell’ambiente


Elisabetta Salvioni Meletiou, moglie di Nicolas Meletiou, ha affiancato il marito, con dedizione ed equilibrio, nell’ideazione e nella conduzione del progetto esosport® sino al 2 luglio 2011, giorno della sua prematura scomparsa ed è a lei dedicata l’iniziativa “Il giardino di BETTY®”.

Il progetto prevede la creazione o la riqualificazione di parchi giochi, realizzati con la pavimentazione antitrauma generata dal processo di riciclo di scarpe sportive esauste, palline da tennis, copertoni e camere d’aria di biciclette.

 

I GIARDINI DI BETTY

La pista di PIETRO®

Dedicata a Pietro Mennea


La pista di PIETRO®” è un’iniziativa che si affianca al progetto “Il giardino di BETTY®” e si propone di realizzare nuove piste di atletica, dedicate al famoso atleta Pietro Mennea, utilizzando come base per il fondo il materiale ottenuto dal riciclo di scarpe sportive, copertoni e camere d’aria esausti.

La moglie del campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980 e detentore del primato mondiale per 17 anni, Manuela Olivieri, ha aderito all’iniziativa donando un paio di scarpe da corsa del marito, un gesto simbolico per testimoniare che in ogni “pista di PIETRO®” sarà presente una piccola porzione di materiale di queste famose scarpe.

A marzo 2015, a Roma, durante la presentazione dell’iniziativa, Paolo Masini, allora Assessore Sport e Scuola al Comune di Roma Capitale, da cui è nata l’idea di affiancare “La pista di PIETRO®” a “Il giardino di BETTY®”, ha affermato: “Le scarpe di uno dei più grandi campioni saranno il vero ‘lievito madre’ presente nelle fibre della materia che comporrà tutte le superfici che insieme realizzeremo.”

LA PRIMA PISTA A BARLETTA

Pietro Mennea


Nato a Barletta (Bari) il 28 giugno 1952, scomparso a Roma il 21 marzo 2013; alto 1.79 per 68 kg. Allenatore: Carlo Vittori. Presenze in Nazionale: 51. Nel 1979 primatista mondiale dei 200 con 19.72. Campione Olimpico (1980) nei 200, Campione Europeo (1978) nei 100 e (1974 e 1978) sui 200.

Diplomato in ragioneria e in educazione fisica, laureato in scienze politiche. Seguito all’inizio dal prof. Mascolo, passò in breve tempo dal mezzofondo alla velocità. In precedenza aveva giocato un po’ a calcio. Al primo anno da juniores andò in Nazionale, e al secondo vinse il titolo italiano sui 200. Il prof. Vittori lo prese sotto le sue cure fin dalla stagione 1971, quando Pietro vinse i 200 ai Giochi del Mediterraneo e agli Assoluti. Nel 1972 salito sul podio alle Olimpiadi, nel 1973 vinse alle Universiadi, nel 1974 agli Europei, e nel 1975 ancora ai Giochi del Mediterraneo e alle Universiadi. Il suo quadriennio migliore fu dal 1977 al 1980, anni in cui divenne il miglior duecentista del pianeta, con un record mondiale di 19.72 all’Universiade di Città del Messico nel 1979 (vento, 1.8 metri) e con una vittoria olimpica nel 1980 a Mosca dove ha prevalso in un furioso finale sullo scozzese Allan Wells (20.19 contro 20.21). Si ritirò poi per quasi due anni, tornando alle gare sul finire del 1982, e fu ancora protagonista, sin dall’inverno 1983 (primato mondiale indoor sui 200). Ritiratosi alla fine del 1984, tornò ancora a correre sul finire del 1987 e partecipò alla sua quinta Olimpiade a Seul. Ha fatto avanzare di molto i record nazionali: sui 100 fino a un 10.0 manuale (Milano, 1972) e 10.01 (Messico, 1979), record europeo. È stato pure capace di 45.87 (1977) nei 400. Le sue “strisce” più impressionanti possono essere individuate in quanto ha realizzato ai campionati Europei del 1978 a Praga: fra eliminatorie e finali, 10 gare nel giro di 6 giorni, con uno straordinario 44.4 nell’ultima fatica, una frazione della 4×400; e in quanto ha ottenuto dopo i Giochi olimpici di Mosca (1980): 8 gare di 200 nel giro di circa cinquanta giorni, in Europa e in estremo Oriente, vincendo sempre, con una media di 20.07. Ha avuto poi una brillante carriera anche in campo politico-professionale, approdando al Parlamento Europeo.

I nostri marchi

Il lieto fine dei rifiuti


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